Il progetto:

Ambiente Italia ha realizzato una serie di studi di impatto ambientale di impianti eolici in Toscana su incarico di European Wind Farms Italy Srl, fornendo l’accompagnamento tecnico in fase di procedura di valutazione di impatto ambientale. Il progetto dell’impianto eolico di Poggio Malconsiglio (Comune di Riparbella, Provincia di Pisa, Regione Toscana) prevedeva l’installazione di 17 aerogeneratori con potenza elettrica unitaria pari a 2 MW per quindi una potenza elettrica complessiva pari a 34 MW.

Le condizioni anemologiche rilevate hanno consentito di stimare, assumendo come riferimento un aerogeneratore del tipo E82 con altezza del mozzo a 78 m circa, una produzione annuale complessiva da parte dell’intero impianto pari a circa 76,1 GWh/anno. La connessione dell’impianto eolico alla Rete di Trasmissione Nazionale (RTN) è stato effettuato mediante cavidotto interamente interrato. Il cavidotto si connette all’elettrodotto di Alta Tensione che attraversa il Comune Riparbella a circa 7 km di distanza dalla cabina di smistamento dell’impianto eolico ed in prossimità del quale verrà realizzata la sottostazione di trasformazione ed interconnessione alla RTN. In termini di ingombro, le opere necessarie e funzionali all’esercizio dell’impianto eolico interessano, nell’area d’impianto, una superficie complessiva paria a circa 26.900 m2, dei quali 26.775 m2 per la realizzazione delle piazzole (nelle quale è compresa una superficie pari a 4.740 m2 per le fondazioni) e 125 m2 per la cabina di trasformazione. È stata inoltre realizzata una sottostazione di trasformazione ed interconnessione alla Rete di Trasmissione Nazionale che occupa una superficie complessiva pari a 1.200 m2. Le opere connesse alla realizzazione ex novo di piccoli tratti di by pass alla viabilità esistente e di piste di servizio alle singole piazzole riguardano complessivamente una lunghezza pari a circa 4.060 m. Sono previsti inoltre degli interventi di adeguamento su strade esistenti per una lunghezza complessiva pari a circa 8.630 m.

Numeri:

17 Aerogeneratori

nell’impianto

7 Siti

analizzati

2007 – 2010

periodo di svolgimento

Attività svolte:

Il layout di progetto finale è il risultato di un processo iterativo di definizione che, a partire dalla configurazione ottimale sotto il profilo della producibilità, si è successivamente modificato in considerazione di criteri di carattere tecnico, ambientale e naturalistico. In particolare, la prima configurazione dell’impianto, presentata al Comune di Riparbella nel 2006, comprendeva un layout composto da 28 macchine. Il successivo layout composto da un numero inferiore di macchine (18 aerogeneratori) e stato rivisto sia riducendo il numero delle macchine installate (che nel progetto definitivo sono 17), sia modificando la posizione di 11 macchine, in quanto si è ritenuto opportuno eliminare l’interferenza diretta inizialmente determinata fra 6 aerogeneratori e le unità “Garighe su ofioliti” e “Prato arbustato”, nelle quali sono stati identificati habitat di importanza comunitaria e/o regionale. Lo spostamento al di fuori di tali unità di 6 aerogeneratori ha poi reso necessario rivedere il layout dell’impianto riposizionandone altri 5 al fine di mantenere le distanze minime previste fra ogni macchina.

L’impianto eolico, con riferimento al PRG vigente del Comune di Riparbella ricade all’interno della Zona E – Zona agricola, in parte nella Sottozona E1 – Zone agricole ordinarie, e in parte nella Sottozona E2 – Zone agricole di interesse paesaggistico. Per quanto riguarda il PS adottato del Comune di Riparbella, l’impianto ricade all’interno di zone classificate come appartenenti al Sottosistema funzionale ambientale agricolo produttivo ed al Sottosistema funzionale ambientale della aree boscate. Per quanto riguarda il PTCP della Provincia di Pisa l’impianto ricade nel Sistema Funzionale Agricolo, che comprende il territorio agricolo e boschivo. Nessuna opera del progetto ricade all’interno di aree protette o natura 2000. Secondo la Deliberazione di Giunta Regionale n.431 del 19/06/2006, il Comune di Riparbella viene inserito in zona sismica 3s.

L’impianto e interventi connessi ricadono in specifiche Categorie paesistiche vincolate ai sensi della ex. L. 431/1985, ora articolo 142 del D.lgs 42/2004: in dettaglio si tratta della categoria dei boschi, per gli aerogeneratori e relative piazzole, le piste d’impianto, parte degli interventi di adeguamento della viabilità esistente e la cabina di smistamento; della categoria dei corsi d’acqua, per pochi tratti della viabilità esistente da adeguare nella larghezza della carreggiata. Per quanto concerne il rischio idraulico, nessuno degli interventi in progetto ricade in aree sottoposte a particolari direttive. Per quanto concerne la pericolosità geomorfologica, il versante di competenza dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno, gli interventi in progetto (aerogeneratori, piazzole, cavidotti, cabine elettriche) per la realizzazione dell’impianto eolico di Riparbella ricadono nella quasi totalità in aree P.F.1 e P.F.2, ad eccezione di un tratto di circa 130 m di adeguamento della viabilità esistente immediatamente a nord dell’aerogeneratore 17 che attraversa un’area P.F.3. Per quanto concerne il versante di competenza del Toscana Costa, gli interventi previsti per la realizzazione dell’impianto eolico di Riparbella non ricadono in alcuna delle aree PFE e PFME perimetrate.

La realizzazione dell’impianto determinava la trasformazione della copertura del suolo anche in corrispondenza di tipologie di interessa vegetazionale e floristico quali le garighe su ofioliti, all’interno delle quali si ritrovano due habitat d’interesse comunitario (5211 e 6110*) e numerose specie di flora protette e di valore conservazionistico, e prati arbustati. Tenuto conto delle misure di mitigazione e compensazione individuate, delle ridotte dimensioni delle trasformazioni (anche in rapporto all’estensione di tali tipologie sia nel sito d’impianto che nell’area vasta) si è ritenuto che l’impianto determinato possa ritenersi reversibile nel medio periodo e comunque non tale da costituire un rischio per la sopravvivenza su scala locale degli habitat d’interesse comunitario potenzialmente oggetto di trasformazione. Le trasformazioni previste non appaiono tali da configurare un danno irreversibile, tenuto conto della forte diffusione di queste tipologie vegetazionali all’interno dell’area ristretta e delle misure di compensazione indicate. Anche in questo caso l’impatto può ritenersi di media entità. Su tutte le altre tipologie vegetazionali, in considerazione del loro valore conservazionistico e delle dimensioni delle aree alterate la realizzazione dell’impianto determinerà un impatto basso, privo di rilevanti effetti negativi. Anche a livello faunistico, dall’analisi del progetto, del sito e dei dati disponibili si sono evidenziate caratteristiche tali da far ritenere basso il potenziale livello di impatto sull’avifauna; nondimeno la possibile presenza di alcune specie potenzialmente sensibili ha fatto consigliare di adottare misure di progetto e gestione atte a minimizzare la presenza di fattori turbativi.

La valutazione dell’impatto acustico è stata effettuata, mediante l’utilizzo del modello di simulazione Soundplan, tenendo in considerazione la norma internazionale di riferimento ISO 9613-2/96 accomandata dalla Commissione Europea quale metodo di calcolo per la determinazione dei livelli acustici da sorgenti industriali. Per la valutazione del contributo del passaggio dei mezzi pesanti è stato utilizzato lo stesso software Soundplan adottando, quale metodo di calcolo, il codice NMP – Routes -96 (sviluppato da SETRA-CERTU.LCP—CSTB) raccomandato dalla Commissione Europea per la determinazione dei livelli sonori generati da traffico veicolare.
La caratterizzazione del clima acustico del nucleo di edifici civili più vicini all’area di impianto è stata effettuata mediante una misura effettuata il 21/01/2008 durata pari a circa 1 ora finalizzata a determinare il Livello sonoro equivalente (LAeq) e i principali livelli statistici.
I risultati delle simulazioni portano a concludere che le attività di cantiere, inclusi gli interventi puntuali sulla viabilità e il passaggio dei mezzi pesanti potrebbero comportare il superamento del valore limite di immissione per il periodo diurno (pari a 60 DB(A)) in corrispondenza dei recettori ubicati in corrispondenza del Podere Doccino e Contrada Strido.

In fase di esercizio, il contributo dell’impianto eolico, considerando il funzionamento contemporaneo e alla medesima velocità di rotazione di tutti i 17 aerogeneratori, risulta variare tra 52 e 59/61 dB(A).

 

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